COMUNICATO STAMPA

Asti, 12 ottobre 2013

Funghi & Tartufi – Risorse del bosco
Seminario di chiusura Progetto Amycorest: sviluppo di una selvicoltura favorevole alla produzione fungina

amycoforest 1210In concomitanza con l’avvio della fiera internazione del tartufo bianco d’Alba, si è svolto oggi presso la sede della Provincia di Asti, il seminario di chiusura del Progetto Amycoforest nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera ALCOTRA 2007-2013, cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale.

Il progetto ha come scopo la promozione e lo sviluppo di una selvicoltura favorevole alla produzione fungina; soggetto capofila è la Regione Piemonte, IPLA S.p.A. e l’Università degli Studi di Torino sono soggetti attuatori; i partner italiani che hanno partecipato sono l’Università degli Studi di Genova, la Regione Liguria e la Provincia di Imperia; il partner francese è il Centre Régional de la Propriété Forestière della Regione Rhône-Alpes.

Regione Piemonte con IPLA hanno individuato sul territorio piemontese alcuni siti dimostrativi, oggetto di interventi sperimentali. Per i funghi epigei (porcini, ovoli reali, e altri) si sono scelti due siti in provincia di Alessandria, Bosio e Molare; per i tartufi bianchi e neri (funghi ipogei) i siti sono stati individuati nei comuni di Rivalba (To), Sciolze (To), Montiglio Monferrato (At) e Montemale di Cuneo (Cn).

Su tali siti si sono progettati interventi di miglioramento forestale, adottando buone pratiche gestionali per aumentare la produttività micologica, salvaguardare la biodiversità e l’efficienza ecosistemica valorizzando la multifunzionalità del bosco.

Attraverso indagini pedologiche, svolte dagli esperti di IPLA ed eseguite nelle vallate cuneesi, si è inoltre completata la cartografia in scala 1:50.000 sulla potenzialità tartufigena del territorio di Tuber magnatum, T. aestivum e T. melanosporum.

Sul versante francese, il Centre Régional de la Propriété Forestière Rhône-Alpes, ha studiato 25 siti in cui si trovano 9 specie di funghi commestibili ed è in via di pubblicazione una guida di micoselvicoltura che sarà tradotta anche in italiano.

Sono intervenute inoltre alcune esperte spagnole di micoselvicoltura che hanno presentato i lavori condotti in Castilla y Leon attraverso progetti LIFE e di cooperazione regionale.
L’Università di Torino ha analizzato la filiera dei funghi e tartufi; Il Centro nazionale studi tartufo di Alba ha indagato invece le connessioni tra funghi e tartufi e la gastronomia, sottolineando l’importanza della formazione dei cuochi.

La Regione Liguria con l’Università di Genova, attraverso studi sul campo, ha raccolto dati e realizzato cartografie di attitudine alla produzione dei funghi che potranno essere utilizzate per una corretta pianificazione e gestione territoriale.

IPLA ha inoltre raccolto dati meteorologici, pedologici, vegetazionali e di produttività del tartufo bianco in alcune aree piemontesi per poter comprendere i fattori che ne stimolano la fruttificazione.

E’ intervenuto poi il dott. Gregori del Centro Sperimentale di tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado (PU), zona in cui è prevalente la produzione di tartufo nero pregiato, oltre al tartufo nero estivo (scorzone), sottolineando il legame fra studio del bosco, selvicoltura e produzione di tartufi. L’evento ha voluto anche dare voce ai tartuficoltori illustrando i risultati della gestione di tartufaie controllate. In chiusura si sono approfonditi gli aspetti connessi al rapporto tra tartufo ed economia locale con uno zoom sulla tartuficoltura in Francia ed una tavola rotonda che ha coinvolto le Amministrazioni locali piemontesi sul cui territorio si trovano i tartufi.

L’evento è stata l’occasione per presentare il documentario e il volume divulgativo sulle attività di progetto, oltre il ricco programma delle fiere piemontesi del tartufo con la distribuzione di una brochure, realizzata da IPLA per l’Assessorato al Turismo e alla tartuficoltura di Regione Piemonte, con il calendario delle fiere internazionali, nazionali, regionali